Panoramica dell'aumento dei tassi d'interesse e cosa significano per gli investitori.

Cosa significa l'aumento dei tassi d'interesse?

Recentemente abbiamo assistito a un aumento considerevole dell’inflazione, di conseguenza, anche i tassi di interessi sono aumentati. In un articolo precedente del blog abbiamo parlato dell’aumento dell’infazione e delle conseguenze che comporta sull’investimento. Ora, invece, approfondiamo insieme l’aumento dei tassi di interesse.

Una nuova prospettiva

Quando si parla di tassi di interesse non si può non menzionare l’inflazione. Ma che cosa significa precisamente? Per inflazione si intende l’aumento generalizzato e continuativo dei prezzi nel tempo. Al momento, stiamo assistendo a questa tendenza. Infatti, nella zona euro, l’inflazione ha raggiunto il 7,5% nel mese di marzo, un livello massimo mai registrato a partire dal 1997. Le banche centrali di tutto il mondo, la Banca Centrale Europea (BCE) inclusa e la Banca d’Inghilterra (BoE), hanno l’obiettivo di mantenere l’inflazione intorno al 2%.

Perché l’inflazione è alta? Ci sono diversi motivi per cui si è registrato un aumento dell’inflazione. Uno di questi è sicuramente l’interruzione dei rifornimenti per la forte domanda di beni conseguente alla riapertura dell’economia nel 2021. Oltre a questo, bisogna considerare anche l’aumento del prezzo del petrolio e del gas. Quando i prezzi dell’energia aumentano, aumentano anche i prezzi di beni e servizi in molti settori. Secondo la BCE questo ultimo fattore ha avuto un ruolo decisivo nell’aumento di più della metà dell’inflazione a gennaio, così come anche la guerra in Ucraina, la quale sta mettendo a dura prova i prezzi dell’energia.

Durante la pandemia, molte banche centrali hanno deciso di diminuire i tassi di interessi per aiutare l’economia. Con la sua ripresa, però, c’è stato un aumento dell’inflazione e le banche centrali hanno di conseguenza aumentato anche i tassi. La Fed e la BoE hanno già aumentato i tassi di interesse a marzo e ci si aspetta che nel corso del 2022 ci saranno ulteriori aumenti.

La BCE, che non aumenta i tassi di interessi dal 2011, ha in previsione la fine dell’anno per procedere all’aumento.

Che cosa sono i tassi d’interesse?

In breve, il tasso di interesse è un importo che viene applicato nel momento in cui si prende in prestito del denaro. L’importo non è altro che una percentuale dell’importo totale preso in prestito; quindi, significa che più il tasso di interesse è alto, più si pagherà per prendere in prestito del denaro. Se stai risparmiando denaro, invece, il tasso di interesse indica quale percentuale riceverai sui tuoi risparmi.

Quando sentiamo parlare di ‘’tasso di interesse’’ nelle notizie, molto spesso si fa riferimento al tasso al quale le banche possono prendere in prestito denaro dalle banche centrali. In Europa ci si riferisce al tasso della Banca Centrale Europea (BCE), mentre nel Regno Unito è il Bank Rate. Tuttavia, ci sono molti altri tipi di tassi di interesse. Un esempio è l’Euribor (Euro Interbank Offered Rate), ossia il tasso di interesse medio per cui una grande selezione di banche europee prende in prestito fondi l’una dall’altra, con cinque scadenze che variano da una settimana a 12 mesi. Sono presenti anche tassi medi overnight associati a prestiti fra banche rimborsati entro 24 ore massimo. In Europa questo tasso è chiamato EONIA (Euro Overnight Index Average), mentre nel Regno Unito è il Libor (London Interbank Offered Rate).

Perché le banche centrali aumentano i tassi di interesse?

Le banche centrali utilizzano i tassi di interesse come parte della loro politica monetaria. Uno dei motivi principali per cui le banche centrali aumentano i tassi di interesse è per combattere l’inflazione. L’inflazione e l’interesse tendono a muoversi nella stessa direzione, pertanto quando la prima aumenta, aumentano anche i tassi e viceversa. Le banche centrali non hanno il controllo sull’inflazione, ma abbassando o aumentando i tassi possono influenzarla indirettamente.

  • Diminuire i tassi di interesse

    Come detto precedentemente, quando le banche centrali abbassano i tassi di interesse, mirano a stimolare l’economia. Quando i costi del prestito sono bassi, le persone e le imprese tendono a prendere in prestito più denaro e a spendere di più, e sono meno propense a tenere i loro soldi in un conto di risparmio. Così la domanda aumenta, i prezzi si alzano e di conseguenza anche l’inflazione.

  • Aumentare i tassi di interesse

    Quando le banche centrali, invece, aumentano i tassi di interesse, mirano a rallentare l’economia. Nel momento in cui costa di più prendere in prestito denaro, le persone tenderanno a spendere meno e la domanda scende. Quindi, i prezzi aumentano bruscamente e l’inflazione diminuisce.

Come influiscono i tassi di interesse sui mercati?

Seppur i tassi di interesse stiano aumentando, ciò non significa che devi cambiare il tuo piano di investimento. È sempre bene pensare al lungo termine e mantenere un portafoglio ben diversificato. Tuttavia, è importante essere preparati e conoscere le conseguenze potenziali dell’’aumento del tasso di interesse sui mercati finanziari.

Mercato azionario

Non c’è una chiara relazione tra i tassi di interesse e i prezzi delle azioni. Tuttavia, un aumento del tasso di interesse potrebbe avere un impatto su alcune azioni più di altre. Quando i tassi di interesse aumentano e le aziende prendono in prestito meno denaro, il loro business potrebbe crescere meno rispetto a quando gli interessi sono bassi, riducendo la loro redditività. Quando gli investitori prospettano rendimenti futuri più bassi, spesso sono indotti a vendere le loro azioni della società, il che comporta un abbassamento del prezzo di esse.

Alcuni settori, però, quando i tassi di interesse aumentano, possono performare persino meglio. Un esempio sono i titoli finanziari, come le banche, perché ottengono più profitto sul denaro prestato. Ovviamente la performance delle varie aziende all’interno di uno stesso settore può variare drasticamente.

Mercato obbligazionario

In generale, i prezzi e i tassi di interesse delle obbligazioni si muovono in due direzioni opposte. Le obbligazioni, solitamente, ricevono pagamenti di cedole che riflettono il tasso di interesse. Per esempio, se compri un titolo di stato per 1.000 € con scadenza con una cedola del 3%, per cinque anni riceverai € 30 in pagamenti in cedole e successivamente 1000 € alla scadenza. Se i tassi di interesse sono ridotti al 2% tra sei mesi, l’obbligazione con il tasso di interesse al 3% annuo risulta più attraente rispetto alle nuove obbligazioni al 2%. Pertanto, gli investitori potrebbero essere disposti a pagare più del valore nominale di 1000 € per l’obbligazione al 3% al fine di ottenere un tasso di interesse migliore e l’obbligazione sarà scambiata con un premio.

Al contrario, se il tasso di interesse aumenta, l’obbligazione sarà scambiata a sconto. Utilizzando lo stesso esempio, se hai comprato un titolo di stato per 1000 € con scadenza a 5 anni e una cedola del 3% e tra sei mesi il tasso di interesse aumenta al 4%, le vecchie obbligazioni del 3% diventano meno appetibili, perché quelle nuove con il 4% hanno una cedola più alta.

Alcune obbligazioni sono meno sensibili ai tassi di interesse a seconda del tipo di obbligazione e dell’emittente. Per esempio, le obbligazioni governative tendono ad essere più sensibili ai tassi di interesse rispetto a quelle societarie, così come le obbligazioni con scadenza breve tendono ad essere meno sensibili ai tassi rispetto a quelle con scadenze più lunghe.

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Le informazioni contenute in questo articolo non sono scritte a scopo di consulenza, né intendono raccomandare alcun tipo di investimento. Si prega di considerare che i fatti possono essere cambiati da quando l'articolo è stato originariamente scritto. Investire comporta dei rischi. È possibile perdere (in parte) i fondi investiti. Ti consigliamo di investire solo in prodotti finanziari che corrispondono alle tue conoscenze ed esperienza.

Fonti: ECB, IMF, Pimco, SEC, Forbes, BoE, Fed, Bloomberg, Reuters, Investopedia

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